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oltre il marketing

La storia di unicaazione è molto lineare: nascita dell’idea, valutazione del percorso, apertura dell’agenzia. Ciò che non è stato per niente lineare, invece, è il percorso della fondatrice, Giada Materazzo.


Oggi, vogliamo parlare della nascita della nostra realtà.

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@unicaazione_com

Giada, da dove nasce l’idea di creare un’agenzia di comunicazione e digital marketing?

Non so se è giusto chiamarla “idea”, perché in realtà unicaazione nasce da un’esigenza, ovvero quella di racchiudere dentro un unico contenitore tutte le diversissime competenze lavorative che ho.

L’idea nasce dunque da una situazione di sconforto: quando gli altri mi chiedevano “che lavoro fai?” e io iniziavo a spiegare che “sono responsabile di comunicazione ed europrogettazione e mi occupo anche di social media”, puntualmente seguiva la domanda “ok, ma in concreto di che ti occupi?” e questo ha sempre creato in me una sensazione di disorientamento. E pensare che non utilizzavo nemmeno i termini di project manager, social media manager o digital marketer. Questo però è normalissimo, perché sono nuove professioni e riconosco che non tutti le conoscano.

Perciò prendi l’esigenza, sommala a un grandissimo sogno, metti a comune denominatore tanta intraprendenza e ottieni unicaazione. Questa è stata la mia formula.


Come mai hai esperienze lavorative così diverse?

Da quando ho 16 anni, ho sempre lavorato e studiato in contemporanea. Durante il liceo ho sempre viaggiato e adoravo tantissimo improvvisarmi come guida turistica quando ragazzi di altri paesi venivano in Italia. Inoltre, come tanti ragazzi a quell’età, davo ripetizioni di lingua. Quando sono entrata in università il mio sogno (o meglio, la mia idea) era quella di diventare traduttrice giurata. Man mano che studiavo, però, mi rendevo sempre più conto che mi stavo appassionando anche ad altro, soprattutto a tutte quelle materie con base socio-culturale.

Quando è arrivato il momento della selezione del tirocinio, sono entrata in una realtà con cui tuttora lavoro, ovvero Unione Nazionale Consumatori Umbria. Qui, ho conosciuto il mio primo vero amore: l’europrogettazione. Ho proseguito, sono rimasta e adesso sono, appunto, communication e project manager. A questa si è aggiunta Associazione Legali Italiani e Area Consulenze. Per cui ho sviluppato un backgroud di conoscenze legale, consumeristico e, soprattutto, europeo.

In queste realtà ho potuto approfondire la conoscenza e l’utilizzo dei media digitali, così tanto da iniziare a crearmi una rete di clientela al di fuori delle organizzazioni – clienti che, tuttora, mi danno fiducia e mi hanno seguito in unicaazione.

Colgo l’occasione per ringraziarli di questo.

Qual è la prima esperienza lavorativa che ricordi con piacere?

L’organizzazione del mio primo meeting internazionale a Perugia, novembre 2019.


E l’ultima?

Il servizio fotografico per la campagna di comunicazione di unicaazione. Che emozione!


Se dovessi spiegare perché unicaazione è speciale, cosa diresti?

Come prima cosa, è speciale perché c’è tanto di me, e quando metti il cuore e l’anima in ciò che fai, rendi tutto speciale.

Come seconda cosa, direi che è speciale perché è interdisciplinare: ho cercato di far interagire le materie più distanti e di creare schemi comunicativi nuovi e diversi, e questo è un approccio abbastanza innvoativo per questo settore. Ad esempio, il servizio di consulenza per campagna di comunicazione in europrogettazione (che uscirà a breve) e l’uso dei tool di project management applicati al social media management.


Infine, ciò che secondo me rende speciale unicaazione è l’attenzione al piano umano: il mio obiettivo è quello di rendere gli strumenti digitali unitari, non divisivi, di utilizzarli non come fine ultimo ma come mezzo. Voglio arrivare alle persone e alle loro emozioni.


“L’essere umano dietro al dispositivo digitale”. Ci spieghi questa frase?

Dietro ciascun telefono, computer, tablet o televisore ci siamo noi, esseri umani. Ci sono io, come ci sei tu e chiunque altro. Ho visto tante campagne digitali basate sull’algoritmo e non sulle emozioni. Sbagliato? Non lo so. So solo che quando guardo un video su Instagram o su TikTok, leggo un post su Facebook o Twitter, io mi emoziono. E come lo faccio io, lo fa chiunque.


“vi vedo, vi sento e vi capisco” – da qui nasce tutta la mia idea di digital marketing.